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Pubblicato su: Il Messaggero (edizione Pesaro)
Data: 10/11/2009
FANO - Una mattina di settembre del 1933 al porto di Fano. Un
ragazzo di 16 anni, con gli occhi sgranati per la
meraviglia, assiste all'ingresso di due pescherecci che
portano al traino una singolare “preda”: un bellissimo
idrovolante rosso fuoco, costretto ad ammarare per
un'avaria mentre tentava di battere un record. Era
decollato dall'idroscalo di Ancona, pilotato dal tenente
colonnello Guglielmo Cassinelli, e puntava dritto su
Pesaro quando, per la rottura di un tirante, era stato
costretto a scendere alla foce del Metauro. Ci avrebbe
riprovato, ma questa volta con successo, un paio di
settimane dopo. E la sera dell'8 ottobre il ministero
dell'Aeronautica poteva comunicare ufficialmente che
quel giorno tra Pesaro e Falconara era stato battuto il
primato di velocità per idrovolanti sui 100 chilometri:
l'inglese Boothman li aveva percorsi alla media di
551,800 km all'ora, Cassinelli ai 629,370.
Il ragazzino che aveva assistito ai due tentativi, di
cui il secondo sotto gli occhi di una «folla festante,
incredibilmente numerosa» che si «assiepava lungo le
spiagge, sui moli dei porti e sui lungomari dei centri
balneari di Pesaro, Fano, Marotta, Senigallia e
Marzocca, acclamando il rapido passaggio della rossa
meteora», si chiamava Valfredo Fradeani ed era nato a
Fano nel 1917. Da grande sarebbe diventato un pilota
anche lui: avrebbe combattuto durante la Seconda guerra
mondiale nel Mediterraneo e in Africa settentrionale e
in seguito, con il grado di colonnello, avrebbe
comandato l'aeroporto di Falconara. Nel '71, per la
Mursia, aveva pubblicato un volume che ora torna in
libreria: Storia di un primato. Dalla Coppa Schneider
all'impresa di Agello (pag. 187, 17 euro). La Coppa era
una competizione per idrovolanti da corsa (poi
ribattezzati “idrocorsa”) inventata nel 1913 nel
Principato di Monaco dall'ingegnere francese Jacques
Schneider. Durò fino al '31, anche se fu sospesa durante
la Grande guerra, e vide l'Italia sempre tra le
protagoniste. Il libro racconta quelle gare, tanto
importanti per il fascismo da spingere Mussolini ad
aprire nel '27 la Scuola Alta Velocità a Desenzano del
Garda. Proprio sul Garda, il 23 ottobre 1934, il
maresciallo Francesco Agello sull'idrocorsa Macchi
Castoldi MC.72 toccò i 709,202 chilometri orari: un
record che rimase imbattuto per decenni.